15.2.12

Mi sento piuttosto pesante, di sicuro non ho digerito la cena, non riesco neppure a muovermi. Con la coda dell'occhio vedo mio marito che dorme sulla sponda opposta del letto, proprio sull'orlo, potrebbe cadere, mi rendo conto che sono stata io a spingerlo sin lì. Che strano, forse sto vivendo un incubo ma riflesso nello  specchio che sta sopra il letto, vedo un'enorme blatta che occupa il mio posto, è spaventosa, mi viene quasi da ridere se penso a Gregor Samsa, poveretto lui mica sognava.
Mio marito inizia a muoversi, si stiracchia, cade dal letto, lo sento imprecare. Non vedo l'ora che mi svegli. Gabo si rialza, mi guarda con curiosità. «Probabilmente la caduta mi ha causato un trauma cranico, Giulia per favore potresti alzarti dal letto, al tuo posto vedo una grossa macchia nera…» «Cooosa? Non dirai sul serio? Svegliami da quest'incubo prima che mi venga un colpo!» Mio marito si avvicina con cautela, mi guarda, ed esprime la sua sorpresa con un urlo che spacca il bicchiere di cristallo poggiato sul comodino. Scappa in bagno. Lo sento vomitare. Dalla porta fa capolino la testa di mia figlia. « Ehi che succede? Cos'è sto casino?»  Segue un secondo urlo, più acuto del primo, peccato non ci sia un altro bicchiere a disposizione. Con orrore mi rendo conto che non è un incubo ma una trasformazione Kafkiana della mia fisicità. I due mi lasciano da sola a dondolare in questo lettone matrimoniale. Lo specchio impietoso mi guarda facendomi venire il mal di mare. Li sento discutere, le voci sono preoccupate, mia figlia ha paura che le rovini la carriera da starletta televisiva. Rientrano in camera dopo ore di assenza, si avvicinano al letto e mi guardano con ribrezzo. «Lory cara… ora io e Carla ti faremo scendere dal letto, se puoi dacci una mano.» «È una parola, non so proprio come muovermi… aiutatemi a tornare quella di prima vi prego…» Dico tra i singhiozzi. Mi girano con fatica dalla parte delle zampette e, dopo aver messo una sorta di scivolo tra il letto e il pavimento, mi spingono giù. Devo ringraziare mio marito e la sua fissazione per le porte grandi se riesco a uscire dalla camera da letto, zampetta dopo zampetta. Mi viene il panico quando vedo le scale. «E ora come faccio a scendere giù?» «Non preoccuparti mamma ti aiutiamo noi.Fidati.» Padre e figlia si guardano con aria interrogativa, poi decidono: stesso metodo usato per scendere dal letto, lo scivolo. Con molta fatica e ansia da parte mia raggiungiamo l' ampio salone, mio grande orgoglio, l'ho arredato seguendo il mio gusto personale, rendendolo elegante ma confortevole, moderno ma con oggetti antichi incastonati come pietre preziose in bella mostra creando un connubio perfetto da fare invidia alle ville più blasonate. Mio marito parla al telefono, sicuramente cerca un medico capace di fare il miracolo, mia figlia che nel frattempo era sparita ritorna con una mise perfetta, trucco e parrucco ai massimi livelli, il vestiario ridotto ai minimi termini, tacchi vertiginosi di un paio di scarpe costate 950 euro. Non vorrà mica sedurre il dottore? Sento il campanello, mio marito va ad aprire la porta, si sente rumore di passi e delle voci che chiedono «Dov'è ? Dov'è?» Degli sconosciuti mi osservano inorriditi, ma poi, tutti fiutano l'affare. Mi cascano le sei zampette a terra solo al pensiero quando capisco…Oddio hanno chiamato una troupe televisiva… Mi chiudo in un mutismo forzato. Li odio. Mio marito dopo un'iniziale e sana preoccupazione ha fatto prevalere il suo spiccato senso degli affari. Mia figlia ne approfitta per cercare il suo lato migliore e flirta sfacciatamente con il regista. Sono tutti contenti di quanto mi è accaduto, a quanto pare ognuno di loro guadagnerà qualcosa da questa mia trasformazione. Tranne me che me ne sto immobile, vestita di nero al centro del salotto rosso, come un'ossidiana che brucia tra le fiamme. Mia figlia è seduta di fronte a me ed esordisce alla domanda del conduttore con un: «Questa è la mia povera mamma, che oggi si è svegliata così…» Una lacrima attraversa le sue guance e va a fermarsi sulle labbra siliconate, regalo del suo ultimo fidanzato. Gabo se ne sta seduto nella poltrona con una faccia afflitta, facendo finta di ignorare il lauto compenso che è riuscito a scucire per questa buffonata, scarafaggio gigante compreso. Già prevedono altre interviste. Altri soldi. Poi che fine farò? Mi porteranno al circo per esibire le mie nuove grazie? Infami, sino a ieri ero la moglie tanto amata, la mamma migliore del mondo, ora sono soltanto l'affare del secolo…

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