7.3.12

CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI - 2° parte -


Psicologia dei personaggi  


Nella prima parte della caratterizzazione abbiamo descritto la parte esteriore del personaggio. L'aspetto fisico.


In questa fase ci addentriamo nel suo aspetto interiore, nella sua trasparenza, cercando di cogliere la sua psicologia.
Cominciamo dai personaggi principali, quelli che in letteratura vengono definiti Round character, i soggetti cioè di cui sappiamo tutto o quasi, sui quali si baserà la nostra storia. 
Nel nostro caso sono sempre: Lui, Lei. 
Chi lo desidera può inserire anche altri personaggi, quelli definiti secondari o Flat characters (personaggi piatti), che serviranno da supporto ai personaggi principali, utilissimi per dare credibilità movimentare e completare la storia.
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Mario Pinna
Lui
Ha sempre preferito usare gli occhi per comunicare. Quegli occhi chiarissimi hanno spesso ottenuto due diverse reazioni: attrarre o allontanare le persone.
Il suo carattere è schivo e difficilmente inquadrabile.
Se interpellato nei suoi silenzi può essere tagliente come il bordo scheggiato di una pietra.
Si muove con una consapevolezza che intimorisce: sembra che ogni suo gesto sia calibrato e preciso, parte di una danza che segua il fluire dei suoi pensieri. Talvolta siede a occhi chiusi nella sala. A tradire quella che può sembrare una tregua, ogni tanto, un lungo respiro.
Non ama che gli si facciano domande e sfugge gesti e attenzioni. Ricorda quando queste lo adulavano, ma ora sente di non averne più bisogno. 
Si capisce dal modo in cui cammina che ama ancora essere percepito esattamente per ciò che sente di essere: sicuro e arrogante. Glielo hanno fatto presente spesso e non si è mai infastidito. Al contrario, è certo che la sua presunzione lo abbia portato esattamente dove si trova: e peggio per chi soccombe.
Parla raramente del suo passato e, quando lo fa, ama edulcorarlo.
Sa bene di essere bello e di piacere molto (almeno fino a quando non ci si scontri col suo carattere). Lo lusinga essere piacente in un luogo dove questo è quasi un non valore.
Ha paura del buio.

Lei
Fragile. Pare che nemmeno tocchi terra quando cammina. Sembra quasi che sia mossa dagli spifferi dell'appartamento antico dove vive col marito. è una sensitiva. Veste con un'eleganza poco comune. Ama apparire ed essere circondata da belle cose. Credeva che sarebbe stato così per sempre quando scelse Lui: è ancora attratta dalle cose difficili come lo è stata all'epoca, ma meno disposta a patirne le conseguenze.
Quando soffre per le assenze del marito stringe impercettibilmente gli occhi e porta avanti il labbro superiore proprio come quando vuole intrigare qualcuno col suo charme.
La stessa espressione nell'essere ferita e nel ferire. Solo lo sguardo cambia: "penetrante" nell'ultimo caso, "perso" nel primo.
Vuole essere amata, toccata e stretta fino quasi a soffocare. Fosse anche l'ultima volta.
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Giovanna Manca

Lui:
Caratterialmente è aperto agli altri ma è anche sicuro di se stesso.
Pignolo, studia tutti sin nei minimi dettagli.
Si muove bene in ambienti di varie estrazioni sociali.
È onesto e sempre dalla parte degli emarginati.
Ha mantenuto gli amici dell'infanzia come a voler tenere salde le sue
origini umili.


Lei:
Ama l'arte e vive d'arte alla quale ha dedicato gran parte della sua vita.
Ama il marito che le infonde un senso di protezione di cui lei ha bisogno a causa di un tragico evento (recente) che le ha causato una mania ossessiva che la porta a telefonare in continuazione alle persone a cui vuole bene, per assicurarsi che non gli sia successo niente di brutto.
Non ha amiche e non le interessa averne.
Cura il suo aspetto fisico con compiaciuta meticolosità: trucco, capelli, abbigliamento, devono essere sempre perfetti.
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Monica Solinas


LUI
Un carattere tranquillo, abitudinario, tiene sotto controllo tutto il possibile della sua vita fino allo svolgimento di ogni sua giornata.
Non ama gli imprevisti, lo mettono in forte ansia, lo destabilizzano.
Tutte le sue scelte di vita, lavorative, di relazione, rispettano questo modo di concepire la vita, un modo sereno, fluido, scontato.
Tutto è stabilito da scelte razionali, oculate, non tanto nel senso del freddo calcolo, quanto rassicuranti, che garantiscono un susseguirsi di avvenimenti logici, previsti e prevedibili.
L'aspetto calmo è il risultato visibile della sua condotta di vita, lo sguardo senza guizzi racconta l'attenzione e la puntualità di ogni sua azione.
L'imprevisto -un intralcio sul lavoro, un incontro sgradito, ma anche una possibile bella notizia-  lo mette in una condizione di ansia, di perdita di controllo. Suda, allora, annaspa con le parole, gira attorno con lo sguardo in cerca di di conferme o di qualcosa alla quale ancorarsi nuovamente con fiducia e sollievo.
Da bambino è stata allevato a suon di di regole ferree: orari di pasti, studio e altro, nella convinzione che questa fosse la condizione migliore per allevare un figlio sano e dalla condotta morale impeccabile.
Persino le manifestazioni emotive, affettive, sono ben calibrate e controllate in lui, perchè così gli è stato insegnato.
Nella sua agenda è segnato accuratamente ogni appuntamento, di lavoro e non, che richieda la sua attenzione e partecipazione.
Non manca mai ai suoi doveri, nè li delega ad altri.
L'impianto della sua vita è estremamente tradizionale, così hanno fatti i suoi genitori prima di lui, così trasmetterà lo stesso messaggio ai suoi figli. Così si aspetta dalle persone con le quali viene a contatto e che sceglie nella sua vita: moglie, amici, collaboratori, dipendenti.
Ma una paura segreta lo accompagna, qualcosa che vada fuori dalla strada tracciata, la paura di non essere all'altezza delle situazioni che possono verificarsi. Paura di ricordi che possono far crollare il suo senso di sè.

LEI
Aveva tanti sogni, voleva un bel lavoro come gallerista o critica d'arte, viaggiare e magari incontrare di persona gli artisti contemporanei studiati con tanta passione. Non ultimo, sognava il principe azzurro, l'uomo che avrebbe realizzato tutti i suoi desideri, presenti e futuri.
Un carattere sognatore, quindi, ingenuo, buono, disponibile sempre ad aiutare gli altri, anche se spesso con l'aspettativa segreta di essere ricompensata in qualche modo delle proprie azioni. Ma spesso rimane delusa dalle amicizie proprio per queste aspettative sbagliate.
Quando incontra lui si sente al sicuro, un uomo che non la lascerà, che non avrà nessun colpo di testa: quale migliore garanzia per un futuro insieme?
Avrebbe voluto una vita vivace, amici e buone conoscenze, viaggi in posti lontani e avventurosi, feste e cene frequenti, anche improvvisate.
In quanto appassionata d'arte, avrebbe voluto almeno specializzarsi nello studio della storia e vedere da vicino i capolavori che aveva ammirato sui libri di studio e sulle riviste patinate.
Costretta ad una vita in una città di provincia, vede con gli anni spegnersi tutto il suo entusiasmo e la sua anima di ragazza fiduciosa nel futuro.
Pian piano si richiude sempre più in se stessa, lasciando che la vita le scorrà accanto, monotona, incolore...
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Luisella Sassu
Lui


È ambizioso, determinato a raggiungere il suo obiettivo primario: fare soldi, soldi, soldi…
Ha una duplice personalità. Ama travestirsi e mascherare l’indole aggressiva, il cinismo, la
malvagità con atteggiamenti viscidi e subdoli.
Le donne sono la sua passione. Le seleziona fra quelle dotate di particolari qualità: belle, buone,
giovani e ingenuotte, preferibilmente straniere.


Lei


Una ragazza forte, coraggiosa che lotta per difendere la sua dignità di persona contro chi vorrebbe
piegarla ad una vita umiliante.
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Laura Niolu

Lui: 
Sfuggente, divertente al parossismo, dolce, intelligente, brillante, estremamente

socievole, facilone, approssimativo, testardo, immaturo, simulatore, pigro. L’amicizia

ha per lui una priorità assoluta. Convinto di essere fornito di una salda autostima

in realtà è dominato da una insicurezza latente. Quando alza il gomito diventa

prepotente e arrogante, vuole fare tutto a modo suo, non sopporta imposizioni

di nessun tipo, esce e non si sa a che ora torna perso nei bar o chissà dove. Un

appassionato di Dilan Dog.

Lei: 
Dinamica energica intraprendente. Innamorata perdutamente di lui gli sta col

fiato sul collo, romantica, esaltata, ma responsabile e realista. E’ un’esteta cui piace

l’abbigliamento trendy ma con uno stile tutto suo, ama la bella vita, il buon cibo i

bei ristoranti. E’ schiva e riservata, ha pochi amici, solo un paio di amiche su cui

contare. Appassionata di letteratura russa. Le piacerebbe parlare d’amore perché

dall’amore è ossessionata, ma si trova davanti a un muro, in questo momento vive in

un’implosione di sentimenti inespressi.
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Luca Dettori

Lui: 
è gioviale, moderatamente allegro ed eccessivamente educato. ha un pessimo senso dell'umorismo, le sue battute sono raggelanti, la reazione alle quali in genere è che ride sempre e solo lui, anche sguaiatamente. Quando dorme non russa, ma è dotato di un respiro decisamente presente, simile al suono della pompetta con cui si gonfiano i materassini. Tiene ancora tutti i vestiti della nonna morta, (da cui ha ereditato la casa in cui vive ed in cui si svolge la vicenda), ordinatamente riposti nel grande armadio a tre ante della camera da letto, esattamente nell'anta centrale. I suoi indumenti e quelli di lei sono conservati rispettivamente nell'anta sinistra e in quella destra. Colleziona macchinine. Un intera stanza della casa ne è piena ed è chiusa a chiave.

Lei: 
gran divoratrice di libri di cucina, ha l'abitudine di imparare a memoria ogni ricetta prima di mettersi ai fornelli. Chiaccherona, logorroica ed impicciona è dotata di straordinaria memoria per date e particolari in genere. Tende però a parlare di cose cui non frega niente a nessuno tantomeno al marito. Ha una specie di ossessione per lo zenzero, lo mette dappertutto in ogni pietanza, specie nel latte che beve ogni sera prima di andare a dormire. Porta la dentiera di nascosto dal marito e vive nel terrore di essere scoperta.


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Marianna Spanu


Lei:


Consapevole della sua bellezza, abituata fin dall'infanzia all'ammirazione di tutti quelli che le stanno intorno (quindi non dà più peso a questo fatto).
le piace prendersi cura di sè, coltivare e custodire la sua bellezza, circondarsi di begli oggetti, indossare bei vestiti, avere cura dei particolari.
Sa bene che il marito l'ha sposata per calcolo, anche se lui lo negherebbe, ma la cosa la lascia indifferente. Ha avuto il piacere di innamorarsi e di far innamorare di sè diversi uomini ed è comunque appagata.
Attribuisce anche lei molta importanza alla forma e al ruolo sociale, quindi si trova piuttosto a suo agio nella vita piuttosto formale che divide con il marito. Sta bene attenta a non commettere errori nelle relazioni che si concede per garantire il più possibile il mantenimento della situazione. Uno scandalo finirebbe in un divorzio, un divorzio significherebbe probabilmente dover dare del denaro al marito, dato che lei è così tanto più ricca di lui.
Alle amiche, poche, dei tempi del liceo, racconta solo l'essenziale, la vita quotidiana, i rapporti con il marito, con i figli. Le relazioni coi suoi amanti restano in un mondo segreto tutto suo, inaccessibile a chiunque.
Guarda di solito con distrazione al marito, non si cura quasi per niente di lui o del suo lavoro. In qualche modo si fida di lui, lo vede capace di cavalcare bene l'onda, una garanzia per la famiglia e i figli, quindi lascia che le viva accanto con distratta indifferenza.
Non gli perdonerebbe un errore. Forse. Lei sta attenta a non commetterne. E' pronta a pretendere altrettanto da lui.




Lui:


Di buona intelligenza, dotato di un discreto intuito, attento alle dinamiche che si sviluppano nel mondo della sua professione, fin dagli esordi ha saputo gestire relazioni sociali e amicizie finalizzandole allo sviluppo di carriera. Ha quindi guadagnato una buona posizione professionale e sociale, anche se questo ha comportato debiti di riconoscenza che è riuscito peraltro a ripagare sempre con disinvoltura e con pochi ripensamenti. Ha infatti anche un'ottima capacità di rimozione.Almeno finora. Fino a questo momento non ha mai esagerato. I favori che ha fatto  e che sono stati il prezzo da pagare per la sua carriera sono stati poca cosa.
Fino a questa volta, almeno.
Il lavoro, la carriera, la sua immagine pubblica sono per lui prioritari. Anche il suo matrimonio è stato dettato dal calcolo professionale. E' riuscito a sposare la figlia di un magistrato, incidentalmente anche molto bella oltre che ricca, ma sopratutto molto utile sul piano professionale.
Non si descriverebbe però come un calcolatore, quanto, piuttosto, come a una persona attenta a come gira il mondo, disposta a seguire le regole, anche quelle non scritte, che permettono di crescere nel mondo del lavoro.
Anche le amicizie sono reolate da questo criterio. Il tempo libero è poco, si possono frequentare poche persone, quelle poche devono essere utili.
Appare quindi piuttosto riservato, di poche parole, con un leggero sorriso cortese ad accompagnare le sue parole, si quando acconsente che quando è in disaccordo.
Non è egoista ma neppure generoso. Piuttosto indifferente ai bisogni degli altri. Cosa che del resto torna utile alla sua professione di magistrato.
Ride raramente, legge solo quotidiani, due, tre al giorno e qualche saggio.
Coi figli ha un rapporto superficiale, dirigenziale,da genitore critico, ma anche qui piuttosto indifferente alle loro ragioni.



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Gemma Conti


Lei:


Lavora in uno studio di architetti, è molto impegnata, rientra a fine pomeriggio quasi tutti i giorni.
Quanto lui è taciturno, serio, preciso (anche se socievole e affettuoso con amici e famigliari), le è estroversa, ottimista, nell'affrontare i problemi. Dinamica e fantasiosa. E' sempre un proporre e organizzare iniziative.


Lui:


Una giornata della quale non ricorda i particolari. L'assurdità di quel pensiero...E' come se vedesse un altro dentro la sua auto mentre nel tramonto che colora alberi, nuvole, case, percorre la strada consueta.
Ecco è a casa, finalmente come se tornasse ad essere sé stesso.
"E' un sogno...sono a tavola con lei e tutto è al suo posto. Sono al sicuro. Anche le solite cose che mi sta chiedendo sono rassicuranti. Come è stato il lavoro, ha chiamato tua figlia da Milano, c'è la frutta da cogliere in giardino...magari nel fine settimana...".
Ma ormai la realtà  per lui è un'altra.


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Maria Grazia Pischedda




Lei:


Soggiogata dalla complessa e tormentata personalità del marito.
Forse troppo lineare, ma questa è la sua forza.
Semplice nell'anima quanto barocca nell'apparire, nel modo di gestire le cose, di vestirsi e anche di arredare la casa.
In silenzio osserva e percepisce i tumulti interiori del marito.




Lui:


Sa nascondere i drammi interiori. 
Riuscirà a tenere segreto anche il dramma che lo tormenta mentre siede al tavolo per la cena?
Sua moglie abituata al suo estraniarsi comprenderà che questo silenzio è diverso, più profondo?
Perché questa introversione?
Al suo cuore gioverebbe aprirsi almeno un pò.
E poi sua moglie. Così sincera, così devota...


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Luigi Pes




Lui e Lei:

fra tutti i nomi che alla nascita gli avevano imposto, egli, adulto, aveva prescelto quello di Fefè adatto alla sua condizione sociale e alle sue inerenti funzioni. Fefé esibiva ad ogni occasione al sua nota integrità morale sorretta da numerose e gratificanti consulenze.
Senza figli, egli era sposato da una data ormai incerta, con la signora Adelaide, di buona famiglia, pia e dedita alle opere di carità, a sua volta moralmente integra, all'apparenza normale ma tormentata da un'inquietudine che era e non era soddisfazione. No, lei non era affatto contenta di quel convivere senza scosse e cedimenti all'imprevisto del suo compagno.
Essi non si amavano più, da tempo, e poiché entrambi non tolleravano l'idea che altrettanto tempo, lungo e intriso di noia e di abitudini, li sopravanzasse,  avevano preso la decisione di...di farla finita, in modo tragico o melodrammatico.
Di farla finita prima che mancassero le forze ancora a sostegno di questa decisione.
Questo segreto era l'unico legame che li univa  ravvivato dall'interesse per l'opera lirica e il buon teatro borghese, da qualche amicizia che la diffidenza avrebbe corroso o dissolto.
La loro vita di società era quanto di meno imprevedibile si potesse supporre.
Nel corso degli anni nessuno aveva tradito l'altro, forse per pigrizia, forse per mancanza di occasioni veramente importanti ma nelle loro rispettive esistenze c'erano state delle comparse, figure mediocri e passionali, di inferiore estrazione sociale, mossi da slanci incomprensibili e da tenere emozioni.
Fefé, solitamente quieto e ben protetto dalla sua saggezza, ricordava tuttavia un certo Quinzio, uomo colto alto e piacente, cronista di moda nella gazzetta locale. Egli era persuaso che Adelaide si fosse, malgrado le sue inclinazioni religiose e il patrimonio di onestà intellettuale, si fosse, dicevo, interessata al soggetto, ritraendosi da quell'invaghimento come se temesse, per la paura tipica dei borghesi e della sua educazione, di essere spinta sull'orlo di un precipizio.
L'occasione era sfumata. Fefé, che non aveva cognizione del dolore, che non subiva le tentazioni della delusione, aveva provato un senso di fastidio, l'occasione era sfumata ed egli, che non avrebbe potuto incoraggiarla altrimenti, sentiva un vago senso di colpa.
Che cosa doveva lasciar perdere? Davvero, non era successo proprio nulla,  e non sarebbe accaduto più nulla, tanto meno a lui di persona, con la sua esemplare limpida percezione del confine fra il bene ed il male.
E però entrambi si erano convinti che quel confine in cui confidavano le persone comuni, era un ostacolo e tanto meno era limpido ed esemplare, occorreva abbatterlo ed occorrevano esempi e modelli sui quali doversi esercitare: lei fisicamente poderosa e profumata, con uno sguardo profondo e ammaliante lo avrebbe ucciso nel sonno soffocandolo con un cuscino sul quale avrebbe aggiunto il peso del suo corpo poderoso.
In quel gesto non c'era traccia di pietà, non ne ravvisava la necessità, era una "cosa" inutile, ridicola, borghese. Non ne avrebbe fatto nulla.
Aveva scelto di farlo morire, o andar via secondo un verso di moda, nella sua solitudine, non le importava della sua angoscia.
Affari suoi, perchè tutto, come prima, come sempre, era stato un affare suo condotto con la sua impenetrabile indifferenza, salva la considerazione che questa rinuncia la indeboliva, era nel futuro alla sua mercé.
A sua volta Fefé, accertato l'obbligo di sciogliere quell'intrigo, non avrebbe frapposto altri incovenienti, altri stupidi ostacoli pur essendo a conoscenza che ve n'era uno, cresciuto come un seme estraneo nel suo corpo, rozzo e fiero all'interno ammuffito del suo stomaco, ben vivo e pulsante nel tumulto del suo cuore: e questo era la noia che, in varie fasi e forme, sempre autorevole e aggressiva, aveva dominato tutta la sua esistenza rendendola ottusa, senza alternative né sbocchi.
In verità, egli lo riconosceva, la noia era dominata dalla sua stupidità. Poteva, un individuo stupido e senza ambizioni, misero e senza slanci, privo dell'amore che muove il mondo, le stelle e i pianeti, un mondo a lui sconosciuto, fieramente avversato, costruito e vissuto da uomini diversi, alcuni insignificanti, altri eroi e ardimentosi, con passioni per le rivoluzioni e le donne, poteva dettarsi delle condizioni, inventare delle iniziative, insomma fare una scelta, quella scelta definitiva che avrebbe forse placato la sua angoscia ma non avrebbe risolto il problema?
O esisteva davvero il problema di uccidere la compagna?
"Ah Fefè, mio adorabile Fefé!"
Adorabile e con un sordo profondo rancore.
Perciò avrebbe riposto lo stiletto nell'involucro di velluto, in un cassetto chiuso a chiave della sua antica scrivania colma di carte prive di memorie e di lettere d'amore, egli che si era innamorato a sua insaputa, perdutamente, stupidamente, follemente, schiavo di quella dissimulata passione, di una sola donna:Adelaide.
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Rita Di Mattia

LUI
Gerolamo, di solida famiglia borghese per parte di madre legato a nobili famiglie, ha larga disponibilità economica, casa ricca e allietata da pitture e opere d’arte. Curioso di tutto, razionale e d’aperta intelligenza che si svela nel lampeggiare del suo sguardo, è gentiluomo e galantuomo, abile nell’uso delle armi e nel suo ufficio, mostra una naturale attitudine al comando, ha imparato bene l’arte di decidere al momento giusto e di scivolare con destrezza tra le trappole della sua competitiva società. Le sue risate accompagnano i convivi con cortesia, di temperamento vivido e comunicativo può però astrarsi in un luogo remoto di se stesso dove nulla lo raggiunge.
Ora sembra aver cambiato viso, è tirato e come spinto da pensieri foschi.
LEI
Silvestra, bellissima, nei suoi  sedici anni compiuti, della sua età mostra la vivacità nei movimenti rapidi, nel camminare svelto e a volte un po’ disarmonico; nella sua testa di capelli ramati e negli occhi chiari c’è però una volontà che facilmente si impone, ma abilissima, sa gestire con discrezione la sua influenza. Si è dedicata con diligenza agli studi di grammatica, di calligrafia e di ballo, ama la vita famigliare e le passeggiate nella campagna sul suo docile cavallo. Appena Gerolamo era apparso nella sua vita aveva vinto nel suo animo affettuoso per l’età l’aspetto la gentilezza.
Ora i gesti mostrano esitazioni e tremori.
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Lella Pintus 
Lui 

Dimostra sicurezza e consapevolezza, ama definirsi anticonformista.  
È intelligente e colto e se evitasse di sfoggiare superbamente entrambe le qualità risulterebbe più amabile. Ha passato la vita a costruirsi un’armatura per proteggersi da fantasmi che vede solo lui, con il risultato di rivelare la consistenza delle sue paure anche a un interlocutore distratto. Sulla sua maglietta c'è scritto ' I'am tired' ed effettivamente ha spesso l'aria stanca. E' pigro e indolente, tende a rimandare ogni cosa, a risolvere dopo ciò che potrebbe esser fatto nell'immediato, tuttavia si carica di impegni, senza i quali si sente perduto giacché valuta la sua importanza sociale sulla base del volume delle cose da fare.
Si arrabbia facilmente e se provocato alza la voce, che raggiunge toni isterici,quasi femminili.
Ha avuto molte relazioni, quasi sempre con donne dotate di intelligenza creativa.
Forse non ne ha amata veramente nessuna, perché troppo innamorato di se stesso per concentrarsi su chiunque altro.
Lei


È un entusiasta.
ha un dialettica vivace e cede alle passioni senza mai opporsi, che si tratti di desideri materiali o relazioni amorose.
Ama apparire sicura di sé ma è piuttosto ingenua. Ribelle come solo gli insicuri sanno essere, ama le discussioni infuocate che per puro gusto del dibattito ama provocare.
E’ attratta da uomini più grandi capaci, secondo il suo punto di vista, di colmare le lacune delle sue scarse esperienze. 
Li attrae con l'eleganza dei gesti che ornano esteticamente la capacità recitativa di preda arrendevole.
È invece il prototipo di donna abile conquistatrice,che colleziona fiere appendendole ai muri del suo sterminato orgoglio.
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Giuseppe Borio

Lui:

Elegante e molto alla mano. Amante dell'Arte e dell'Operetta.
Sempre posato, si esprime in modo calmo e rilassato.
La sua lunga
carriera gli ha insegnato il significato del termine "autocontrollo"
ma, con il passare degli anni ed i primi acciacchi, le ansie - per
decenni soffocate
sotto una parvenza posata - stanno riaffiorando,
cristallizzandosi nell'incontrollabile tremito delle sue mani.
Persona
dalla fervida immaginazione, usa spesso il "mondo delle idee" per
volgere la visione della realtà verso orizzonti più tollerabili, per
addolcire una vita terribilmente
triste e scandita da profondi
rimorsi.
La sua è l'anima dell'assassino, tanto pura nella propria
oscurità, quanto umida di lacrime e singhiozzi.
I suoi occhi riflettono
la dualità del suo spirito: una tenue dolcezza cela una tempesta degna
di una tela di Turner. Un'impalcatura sorretta su abbracci spezzati,
persone dimenticate e umanità violata. E poi in fondo, ancora più in
fondo, dove lo Spazio si piega ai capricci del Tempo, c'è la memoria
del Patto.
Sa che un giorno la "parola data" riemergerà in tutta la
sua fisicità e lo sgretolerà: così attende, con crescente ansia ed
insano erotismo attende, e sorride.


Lei:

Fredda e distante al limite
dell'impalpabile. Terribilmente vanesia e con una naturale tendenza
all'autoflagellazione.
Da tempo ha dimenticato i piaceri della carne e
li ha sostituiti, in maniera pressoché diabolica, con il lusso più
sfrenato, con l'alcool e le sostanze.
Per lei non ci sono più giornate
di sole ed il giorno è una notte eterna, in cui la luna comanda
impietosa sulle sue profonde rughe.
Si incammina, con passi e sospiri
lievi, verso una liberazione a lungo agognata.
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Maggie S. Lorelli

LUI
 
Austero, contegnoso, inflessibile, del tutto privo di ironia, intesa anche come distacco critico dalla propria realtà e dal proprio ruolo sociale, con quale coincide pressoché interamente. Un freddo intellettuale che fa del culto della sua materia di studio l'unica ragione della sua esistenza. Del tutto disinteressato agli scambi umani della quotidianità. Sprezzante nei confronti delle manifestazioni emotive, soprattutto femminili. Si ha ragione di sospettare una latente misoginia di fondo. A tali manifestazioni è solito rispondere con battute sarcastiche e raggelanti, espresse senza mai guardare negli occhi l'interlocutore, ma rivolgendo lo sguardo oltre la sua spalla, verso un altrove indefinito e lontano.
 
LEI
 
Il fastidioso timbro gracchiante della voce ne denuncia una sgradevolezza stridente dell'animo. Iperattiva, molto impegnata nel sociale, una sorta di dama di carità che organizza eventi di beneficenza in cui è più interessata all'aspetto gestionale che ai beneficiari ultimi delle iniziative, con cui preferisce non avere contatti diretti, e con cui non riesce a relazionarsi. I suoi rapporti sociali sono tutti del resto improntati alla massima formalità, e si svolgono secondo rigidi cerimoniali e regole di cui la donna appare come una tenutaria secolare. Le situazioni che sconfinano da tali schemi suscitano in lei sdegno e disapprovazione morale. Ogni sua opera è motivata da un fervore cattolico di cui si fa paladina intransigente. Anche i rapporti con suo marito sono improntati alla massima formalità, del tutto privi di intimità.

2 commenti:

  1. Una miniera di creatività letteraria. Se queste sono le premesse ci mettiamo in corsa per il Premio Strega...
    Complimenti a tutti!
    Luisella Sa

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  2. Incredibili questi personaggi,sarà divertente vederli all'opera nei racconti.
    Per adesso complimenti alla fantasia di tutti noi.
    Lella

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