18.2.12

La costruzione di un racconto - La via di fuga - 1° incontro

'La via di fuga' è il titolo che abbiamo voluto dare al nostro primo lavoro narrativo.
                                   
Lo  scopo del nostro laboratorio  sarà quello di costruire un racconto utilizzando tutti i materiali possibili e tutte le sinergie che saprà esprimere il gruppo che abbiamo appena formato .
Abbiamo scelto di partire da lontano.
Nel primo incontro vi abbiamo chiesto di indicare il paese (inteso come Stato, reale o immaginario ) ove ambientare la nostra narrazione. Siete stati anche invitati ad  elencarne alcuni dettagli, preferibilmente quelli che più immediatamente vi fossero giunti  alla mente. Questo modo di procedere ha nelle nostre intenzioni lo scopo di aiutare gli altri a comprendere il significato che  un termine convenzionale (nel caso un’entità geografica) riveste per ciascuno di noi. Ma dietro il nostro invito c’è anche la convinzione che  ogni  volta che si costruisce un racconto si costruisce anche il mondo  in cui si svolge la narrazione. E che di quel mondo sia necessario conoscere il maggior numero di particolari possibile.

Congedandoci vi è stato affidato il compito di definire il momento storico in cui intendete far viaggiare la vostra immaginazione. Anche in questo caso saranno da abbinare alla scelta una serie di ulteriori informazioni (per esempio: se aveste scelto la prima metà del ‘900  potreste aggiungere: guerre, stermini, futurismo, rivoluzione bolscevica, fumo, fascismo, ermetismo, bella vita, liberty,eleganza, o un altro numero pressoché infinito di sostantivi a vostra scelta… compresi quelli che vi dovessero saltare in mente in virtù di misteriose analogie sotterranee…..).

UNA PRECISAZIONE:
Siamo solo all’inizio di un percorso che presto ci porterà a cimentarci con la trama e con lo studio dei personaggi. Vi assicuro che il bello sta per arrivare. Una volta messi insieme tutti gli strumenti di cui abbiamo bisogno inizieremo a dar vita al racconto. A quel punto lavoreremo tutti insieme e ci troveremo coinvolti in un divertentissimo (e fruttuosissimo) gioco di creatività letteraria.
Solo un po’ di pazienza… 

Ecco dunque in 5 punti le indicazioni a cui dovremo attenenerci, nonchè il titolo del racconto. 
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La via di fuga

1)       Immaginate una sala, più esattamente una sala da pranzo.  E  un tavolo.
              Al tavolo è seduto un uomo.
              Sta cenando.
              Accanto a lui la moglie.
              Cenano entrambi in perfetto silenzio.

2)       L’uomo è tormentato da un pensiero  angosciante. *
              Sa di essere accusato di un delitto infamante che non ha commesso. *
              Si  aspetta che da un momento all’altro la polizia si presenti con un mandato d’arresto.

*Non diamo indicazioni sulla natura del delitto.
Quanto alle caratteristiche del personaggio ci limitiamo a descriverlo come un uomo che va orgoglioso  della sua “nota” integrità morale. (Forse è impegnato nel sociale, forse è un fervente uomo di fede o quello che vi viene in mente…)

3)     La moglie ignora il dramma che affligge il marito e l’uomo si confronta in perfetta solitudine con   la sua angoscia.
      
4)      Improvvisamente l’attenzione dell’uomo è catturata da un quadro sulla parete di fronte.
(…vi è  rappresentato un paesaggio che affidiamo alla vostra fantasia…  )
             Poco dopo l’uomo ha la sensazione di camminare nel mondo misterioso raffigurato sulla
             tela.     
              Avverte i suoni e i colori di quella insospettata “dimensione parallela”
              (…incontra altri esseri umani, oppure degli alieni o quello che volete voi…)

5)     Quando la moglie si accorgerà del suo sguardo perso nel vuoto cercherà disperatamente di riportare il marito alla realtà.
Ma ogni suo  tentativo sarà  vano.
           


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